Amici

Un racconto

Questa è la storia di:
 Chicco, un delfino triste e sconsolato, 
Miele, un’ape viziata e scontrosa, 
Arianna, coccinella simpatica e dolce, 
Livio, leprotto buono e generoso
 e Johnny, panda socievole e goloso

Il Natale era vicino…
L’ape Miele, la coccinella Arianna, il leprotto Livio e Johnny il panda erano in trepidante attesa per l’arrivo dei regali.
Avevano addobbato per l’occasione un bellissimo albero in mezzo al bosco sotto al quale Babbo Natale avrebbe lasciato i loro regali.

Una mattina arrivò la lettera di Chicco, un delfino loro amico conosciuto in Australia durante un viaggio.

Cari amici,
mi mancate. Ho ricevuto la foto del vostro bellissimo albero e sono un po’ triste perché non posso lasciare l’oceano per festeggiare con voi.

Livio, il leprotto buono, propose ai suoi amici: “ Povero Chicco! andiamo a festeggiare il Natale con lui”. Arianna la coccinella e Johnny il panda  furono subito d’accordo, l’ape Miele invece, viziata al suo solito disse: “ Uffa che noia! Io ho comprato un bellissimo abito di pizzi e merletti per il giorno di Natale, come farei ad indossarlo in mezzo all’oceano?”
Livio, il leprotto generoso, trovò subito la soluzione:” Ti regalerò un bel costume da bagno e quell’abito lo userai per Capodanno”. L’ape Miele, non del tutto convinta aggiunse: “ Va bene va bene… e del nostro albero per i regali che cosa faremo?”. Mentre sgranocchiava il suo bastoncino di bambù Johnny il panda propose:” Me lo caricherò io sulle spalle, sono forte io sapete? E lo porterò con noi”.

“Si certo – disse l’ape Miele con la sua vocina stridula – E cosa pensi di fare? Di nuotare in mezzo all’oceano con un abete sulle spalle?…Io e Arianna la coccinella possiamo volare fin là ma tu e Livio il leprotto come pensate di fare? E poi piantala di mangiare sempre!”

Johnny il panda nascondendo il bastoncino dietro la schiena pensò…io in elicottero!

Livio il leprotto esclamò: “Io in aereo!”

“Ho un’idea – disse Arianna la coccinella – chiederò a mio cugino Paolo di prestarmi la sua mongolfiera!”

E fu così che i 4 amici si misero in viaggio. Johnny il panda, Livio il leprotto l’albero di Natale e le immancabili provviste di Johnny il panda sulla mongolfiera, l’ape Miele e la coccinella Arianna svolazzando al seguito…
Dopo qualche ora di viaggio furono circondati da uno stormo di uccelli dispettosi, urlanti e sghignazzanti, che non promettevano nulla di buono.
Il più grande di tutti, un’aquila reale, si avvicinò e disse: “ Io mi chiamo Pace ma odio la pace, sono un rapace vorace, tacete e tornate indietro veloce!”.
L’ape Miele infuriata si rivolse a lui e disse: “ Senti brutto uccellaccio, vedi di andartene a fare un giro se no ti pungo sul tuo bel culetto spennacchiato!”.
L’aquila Pace rossa di rabbia era pronta a sferzare l’attacco quando intervenne Arianna la coccinella : “Tu rapace che ti chiami Pace, perché non vieni in PACE e ti metti l’anima in pace?”.
L’aquila accennò un sorriso e replicò: “ Io non sono capace di portare la PACE!  Arianna  Coccinella sagace dalla lingua veloce”.
Johnny il panda intervenne: “la PACE è nel cuore di ognuno di noi vi offro un candito e partite con noi, andiamo da Chicco il delfino che è uno di noi, Natale è vicino festeggiate con noi …”.

I quattro amici insieme ai nuovi amici volatili ripresero il loro viaggio…

Stavano sorvolando il deserto africano quando decisero di atterrare per fare una sosta.

Fu così che incontrarono uno strano branco, erano tutti insabbiati bagnati e spettinati, sembravano usciti dalla centrifuga di una lavatrice.
“Ciao io sono Livio” si presentò subito il leprotto.
Il leone si fece avanti: “ Ciao, io sono re Riccardo e lei è mia moglie Jennifer” disse indicando la leonessa.
“ Io io so sono Genoveffa” disse la giraffa un po’ balbuziente
“Io Benjamin” aggiunse l’elefante.
“ Io mi chiamo Gigi” – disse l’ippopotamo
“Io sono Simeone” – disse il serpente – “e il coccodrillo è Giacomo, lo presento io perché lei non può parlare, è così dalla nascita”. Il coccodrillo sorrise agli ospiti e fece ciao con la zampina.
E infine arrivò Rino il rinoceronte.

L’ape Miele, dal carattere non facile aveva in fondo un cuore d’oro e osservandoli non potè fare a meno di domandare: “ Che cosa vi è successo? avete un aspetto terribile!”.
Re Riccardo, il leone, raccontò: “ Oh poveri noi! E’ da poco passata una terribile tempesta di sabbia, una così non si era mai vista prima, siete stati fortunati a non incontrarla. Ha distrutto le nostre case, portato via i nostri regali, e spazzato via l’albero di Natale e tutti gli addobbi”.
L’aquila Pace disse: “ Io sono un uccello rapace e mi chiamo Pace. Mi dispiace vorrei essere capace di donarvi un sorriso fugace ma non ne sono capace”. Gli amici del deserto si guardarono un po’ confusi, aveva uno strano modo di parlare quell’aquila reale, di nome Pace non è che ci avessero capito molto, però era simpatico. Arianna la coccinella intervenne: “ Su su col morale oggi è la vigilia di Natale, bisogna essere felici, l’importante è che siete tutti vivi e che state bene, ogni cosa andrà al suo posto se restate uniti. L’UNIONE FA LA FORZA”.
Johnny il panda con la bocca piena di una fetta di panettone immensa disse loro: “la PACE è nel cuore di ognuno di noi vi offro un candito e partite con noi, andiamo da Chicco il delfino che è uno di noi, Natale è vicino festeggiate con noi…”. Tutti scoppiarono in una fragorosa risata prendendo scherzosamente in giro Jhonny il panda che aveva l’abitudine di ripetere spesso cose già dette. Ma in fondo l’unica cosa che conta è che anche in questo caso la frase ebbe il suo effetto e l’allegra brigata si arricchì anche degli amici africani. Tutti si misero in viaggio…

Stavano sorvolando l’oceano, ormai il sole stava tramontando e la notte era vicina ma della terra neanche l’ombra.
Finalmente Genoveffa avvistò un isolotto e la mongolfiera con tutto il suo carico atterrò.

L’isola era piccola e deserta, non un albero, nessun essere vivente…almeno così pareva.

L’ape Miele esordì: “ Perdindirindina ma dove siamo finiti? Sarà il più brutto Natale della mia vita. Qualcuno mi spiega come faremo a trovare Chicco il delfino con questo buio pesto?”.
Non fece in tempo a terminare la frase che come per magia una stella illuminò il cielo, e poi un’altra e un’altra ancora, in breve il cielo si tappezzò di migliaia di magnifiche stelle luminose che rischiararono la notte.
“Ora ci vuole un piano d’azione” disse il saggio leone Re Riccardo  “L’UNIONE FA LA FORZA!” e fece un occhiolino all’ape Miele che ricambiò il gesto.
“Io io ho il co collo lungo – disse Genoveffa – starò di ve vedetta”. “Noi andremo in perlustrazione in volo” – disse Pace guardando i suoi compagni volatili e le nuove amiche Arianna Coccinella e l’ape Miele, che annuirono con un sorriso . “Ottimo! – disse Re Riccardo il leone – Gigi l’ippopotamo, Giacomo il coccodrillo e Rino il rinoceronte possono immergersi. Tutti gli altri aspetteranno con me sulla terra ferma intonando una bella canzone di Natale, magari Chicco il delfino sentirà il nostro coro”.

Tutti erano pronti ma ad un tratto la terra incominciò a tremare e uno zampillo di acqua alto fino al cielo fuoriusciva da un buco al centro dell’isolotto.

“Aiutoooo! Un terremoto, Un vulcano in eruzioneeee!” disse Livio il leprotto.
“Ma cosa dici? – disse l’ape Miele – da quando i vulcani eruttano acqua?”
Dall’oceano emerse una gigantesca testa di balena che scoppiò in una grossa risata : “Sono la Balena Giulia!”
“Ma capperi ragazzi questa non è un’isola siamo atterrati sul dorso di una balenaaaaa!” disse re Riccardo il leone. “Ti ti p p preeeego non fa farci del ma le, noi sia si siamo ve venuti fin qui solo per pa passare il Na Natale con Chicco” disse Genoveffa  la giraffa con la voce tremolante più per la paura che per la balbuzia.
“Chicco il delfino?” chiese la Balena Giulia.

“Si lui! Lo conosci?” disse Livio il leprotto.

“Ma si, direi di si…è per caso il delfino che si diverte a giocare a nascondino sotto la mia pinna?” – disse Balena Giulia ridendo di gusto.
Chicco uscì dall’acqua compiendo una magnifica piroetta “YUPPIIIIIIIIIII.AMICIIII, CARI AMICIIIIII, ORA SI CHE E’ NATALE! Che magnifico regalo che mi avete fatto!”.

Il sole fece capolino, era ormai giorno, ed era il giorno di Natale. Tutti si misero all’opera per organizzare i festeggiamenti…sarebbe stato un MERAVIGLIOSO NATALE PER TUTTI.

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